Studio Cucchiaro

Chi è il consulente del Lavoro e cosa fa?

L’Ordine dei Consulenti del Lavoro è riconosciuto dalla Legge n.12 del 1979 che assegna a questa figura un ruolo predominante nella gestione degli adempimenti in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti. Se tali adempimenti non sono svolti in modo diretto dal datore di lavoro, possono essere svolti dai Consulenti iscritti all’ordine o da altri professionisti abilitati (es. Avvocati, Commercialisti, Ragionieri o Periti Commerciali).

Per diventare Consulente del Lavoro in Italia è necessario, innanzitutto, aver conseguito un titolo di studio universitario in ambito giuridico o economico. Dopodiché occorre intraprendere un praticantato al fine di poter accedere all’Esame di Stato che si svolge nelle commissioni territoriali composte da membri del Ministero del Lavoro, dell’INPS, dell’INAIL e da un professore ordinario di materie giuridiche. L’esame prevede due prove scritte (sul diritto del lavoro e sul diritto tributario) e una prova orale sulle materie inerenti alla professione (diritto del lavoro, legislazione sociale, diritto tributario, diritto privato, contabilità). Superato l’esame, ci si potrà iscrivere dunque all’Ordine professionale per essere abilitato all’esercizio della professione. I Consulenti sono tenuti all’obbligo di formazione continua e all’ottenimento di 50 crediti formativi da conseguire nell’arco di due anni.

Il Consulente del Lavoro è un libero professionista che offre consulenza in ambito giuslavoristico e possiede le competenze per supportare imprese ed enti in materia di amministrazione del personale. Il Consulente del Lavoro è un esperto di diritto del lavoro, è il professionista più indicato per fornire una consulenza in qualità di esperto del lavoro. 

Tra le principali mansioni di questo professionista vi sono:

  • Inquadramento dei dipendenti
  • Consulenza in ambito di diritto del lavoro
  • Stesura dei contratti di lavoro
  • Adempimenti previdenziali e assicurativi
  • Elaborazione paghe e contributi
  • Consulenza tecnica in caso di vertenze e contenziosi
  • Assistenza in operazioni aziendali straordinarie (es. passaggi generazionali, riduzione, riconversione e riorganizzazione del personale)
  • Consulenza tributaria

Perché affidarsi a un Consulente del Lavoro?

Scegliere a chi affidare la gestione del personale della propria azienda, l’elaborazione delle buste paga dei propri dipendenti e tutti gli adempimenti correlati è di cruciale importanza poiché, se tale attività non viene svolta con la dovuta accuratezza, vi è il rischio di tralasciare alcuni degli adempimenti obbligatori e di incorrere in onerose sanzioni. 

Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, la normativa è in continua evoluzione ed affidarsi a chi ha le capacità professionali e la competenza adeguata frutto di studio ed aggiornamenti continui riduce notevolmente le probabilità di incorrere in errori dovuti alla mancata conoscenza e quindi i costi di possibili contenziosi.

Diverse aziende (soprattutto quelle di grandi dimensioni), si avvalgono di un ufficio paghe interno, con impiegati con adeguate competenze e dediti all’elaborazione di paghe e contributi. Un reparto dedicato non è però sempre presente all’interno della struttura aziendale e può divenire un onere economico eccessivo per una piccola e media azienda. In questi casi, la soluzione più conveniente ed efficace è senz’altro quella di rivolgersi a un professionista esterno.

  • Il Commercialista, in base a quanto previsto dalla Legge 12/1979, può compilare le buste paga e svolgere gli adempimenti connessi, a patto che ne dia comunicazione all’Ispettorato del Lavoro della propria provincia; il commercialista, però, è specializzato nella parte fiscale e contabile di un’azienda. I rapporti di lavoro e del personale sono sempre più complessi e richiedono una suddivisione delle competenze che fino a qualche anno fa poteva non essere necessaria.
  • Il CED (Centro Elaborazione Dati) è un altro entea cui si può fare riferimento, ma è soggetto a numerose limitazioni, essendo tenuto per legge all’esecuzione di sole operazioni meccaniche ed esecutive non potendo invece eseguire alcun intervento di tipo discrezionale o interpretativo; il CED si deve limitare alla mera esecuzione e quindi non può fare consulenza per esempio scrivere contratti di assunzione, lettere di licenziamento, provvedimenti disciplinari etc. Se lo fa sta violando la legge. Inoltre, il CED non ha obblighi di formazione continua e di assicurazione professionale. Se sbaglia chi paga?
  • Il Consulente del Lavoro è la figura d’eccellenza specializzata in amministrazione del personale: egli oltre all’elaborazione delle buste paga, si occupa anche di tutti gli adempimenti connessi all’istaurazione del rapporto di lavoro, alla gestione dei CCNL e delle mansioni dei lavoratori, alle pratiche di cassa integrazione e agli accordi sindacali, al contenzioso, alla gestione delle pratiche contributive, previdenziali e assicurative. Il Consulente del Lavoro negli anni, grazie ad un Ordine Nazionale lungimirante, si è specializzato in sicurezza, privacy, gestione delle crisi aziendali, materia pensionistica, welfare. E’ la figura professionale migliore per la gestione del personale perché conosce, meglio di chiunque altro, i contratti di lavoro e gli strumenti per far risparmiare le aziende nel rispetto dei diritti dei lavoratori. In ultima battuta è stata una delle figure cardine nella gestione aziendale in periodo di pandemia (casse integrazioni, smart working, permessi per seguire i figli in DAD, rinvio scadenze contributive e rateazioni, green pass, protocolli aziendali solo per citarne alcuni).